Fabio e la fine di un sogno

"...Erano Fabio Furci e Tonio Imbesi. Insieme erano
spuntati dal retro di una casa sulla via antistante
e camminavano tenendo ognuno in una mano
le redini del proprio cavallo. Il passo sicuro e
il movimento del corpo e del capo diritto sul collo
rivelavano la loro giovane età. A quell’ora del
primo pomeriggio del tre luglio 1599, il sole era
alto nel cielo terso. Uscendo
di casa, i due avvertirono ancor più il gran caldo
di quella giornata d’estate. Il cappellone di tela
che portavano li proteggeva in piccola parte dai
raggi infuocati del sole, mentre le sue larghe tese
conferivano loro un aspetto serio e posato che
non si confaceva ai loro venti anni. Ancor più
serio era il loro abbigliamento di colore scuro.
Sul fianco sinistro, appesa alla cintura, a ognuno
pendeva obliqua una lunga spada la cui elsa
troneggiava fino al torace. Il largo colletto e le lunghe
maniche della bianca camicia slacciata
uscivano fuori da un corpetto di fibra di cotone
sbottonato sul davanti. Sotto il ginocchio i calzoni
erano infilati entro il risvolto degli stivali.
Il più serio nel vestire era Fabio. Tuttavia...":

da Fabio e la fine di un sogno,
romanzo storico di Francesco Caracciolo.

www.francescocaracciolo.it