"...Nel primo secolo avanti Cristo, negli ultimi
anni della repubblica, Roma pullulava di milioni di
esseri umani provenienti da ogni parte del mondo.
Masse di schiavi vivevano nei palazzi appartenenti
alle grandi famiglie e ai nuovi ricchi. Enorme era il
numero dei liberti, dei mercanti e degli artigiani di
estrazione straniera. Era tutta gente originaria e
oriunda dei quattro punti cardinali. Schiavi frigi,
siri, elleni si mischiavano con libi e mauritani, geti
ed iberi, celti e germani e affluivano sempre più
numerosi dalle tre parti del mondo conosciuto.
Come gli schiavi in città, spesso colti o semicolti,
gremivano le case dei ricchi, altre masse di schiavi
affollavano le campagne, impiegate nei latifondi a
lavorare i campi in catene. Altra grande parte della
popolazione della capitale era composta di masse
di individui non più schiavi. Erano genti emancipate
di diritto o, molto spesso, solo di fatto, in
parte poveri e poverissimi, non pochi ricchi
e ricchissimi...":
da Come muore una civiltà e come sta morendo la nostra.
libro di Francesco Caracciolo
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