Da Francesco Caracciolo, L'integrazione dell'arcipelago migratorio in Occidente:
"... La promiscuità di tanti individui della più diversa provenienza e gli inconvenienti che provoca
fanno nascere negli ospitanti il dubbio di trovarsi ancora nella terra dei propri avi, nel paese
in cui sono nati e cresciuti ...
... Tra il quarto e il quinto secolo Roma e l’Italia erano divenute la parodia di quello che erano
state quando ancora la promiscuità e lo sconvolgimento non si erano consolidati, non erano divenuti
tessuto sociale. La società e le sue caotiche istituzioni erano irriconoscibili. Nella società
erano prevalsi caratteri e modi di vivere e di sentire degli innumerevoli immigrati e dei loro discendenti
che..., nonostante l’integrazione formale, erano rimasti sostanzialmente estranei a una
nuova identità e a un nuovo modo di sentirsi parte dell’insieme. Si era formata una società
ibrida, senza carattere, senza ideali e senza punti fermi di riferimento; una società che era il risultato
del miscuglio di innumerevoli individui di razze, di costumi, di tradizioni, di modi di vivere
più diversi e opposti, che hanno loro impedito di integrarsi sostanzialmente. ..." - Francesco Caracciolo, L'integrazione dell'arcipelago migratorio in Occidente www.lulu.com/shop/francesco-caracciolo/lintegrazione-dellarcipelago-migratorio-in-occidente/paperback/product-20477... - www.francescocaracciolo.it [Modificato da Francesco.Caracciolo 18/08/2013 12:12]
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