"....Con l’aumento del numero
degli immigrati regolari e clandestini,
in Occidente e in Italia si fa evidente
il contrasto tra l’esigenza di essere
solidali con i nuovi venuti e l’opposta
esigenza di tenere conto della
disponibilità di spazio vitale
e di risorse indispensabili
per il loro accoglimento
e l’altra esigenza di evitare
lo sconvolgimento sociale. Si
manifesta un contrasto tra
esigenze opposte e inconciliabili
che dovrebbe destare molta
preoccupazione, ma che non
si prende neppure in considerazione.
L’attenzione di tutti è rivolta
alla necessità di continuare
a essere accoglienti e ospitali
anche per sostenere la crescita
economica importando immigrati.
A questa necessità da molti
indicata in Italia e in
Occidente di esere
accoglienti e ospitali
con i migranti che giungono
da ogni parte del mondo,
sfigura ogni contraria
ragione e ogni obiezione.
Non si teme certo che
paesi, come quelli europei,
con territori angusti e già
sovrappopolati si sovraccarichino
di altra popolazione. Al contrario,
cosiddetti progressisti e umanitari
spiegano che in quei paesi angusti
e sovrappopolati l’apporto
di nuovi venuti contribuisca
a formare una società
multietnica, multiculturale,
pacifica e idilliaca..."
da L'integrazione dell'arcipelago migratorio in Occidente,
libro di FRANCESCO CARACCIOLO.
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