"...è innegabile che decine di milioni di immigrati
e di loro figli e discendenti sono oggi presenti in
Italia, in Europa e in Occidente. Oltre che musulmani,
sono immigrati delle più diverse religioni e confessioni,
che si aggiungono alla popolazione autoctona.
In parte formano un conglomerato
eterogeneo e promiscuo, senza affinità e senza
intesa, presente nelle città e nelle contrade. In
parte compongono folti gruppi di individui
sostanzialmente intolleranti ed esclusivisti,
anch’essi presenti nelle stesse città e nelle
stesse contrade.
La presenza di tanti immigrati è stimata necessaria.
Da tempo molti occidentali la ritengono essenziale,
proficua e produttiva per la società e per l’economia
dell’Occidente e indicano il contributo che tante
braccia danno alla crescita economica.
Non si può negare che il contributo di una parte
degli immigrati sia effettivo e necessario,
ma è pure innegabile che esso sia destinato
ad aumentare e che il suo aumento
generi sovrappopolamento, promiscuità,
caos e conflitti.
In realtà le conseguenze della loro presenza
furono spesso mal sopportate dagli ospitanti
costretti a un’ineludibile convivenza
e sempre più persuasi del pesante fardello
che, nonostante le previsioni e le assicurazioni
contrarie di politici e di esperti, si stavano
addossando...":
da
L'integrazione dell'arcipelago migratorio in Occidente,libro di
Francesco Caracciolo.www.francescocaracciolo.itwww.lafeltrinelli.itwww.ilmiolibro.it
www.francescocaracciolo.it