"...Nella nuova realtà sociale dei paesi dell'Occidente
e dell'Italia nel primo decennio del duemila si ebbero
manifestazioni che fecero prevedere il peggio. Fecero
temere il formarsi e il consolidarsi di un carattere
assai diverso da quello della società precedente.
Non era difficile immaginare che nella
società futura la crescente eterogenea presenza
di una notevole varietà di individui e di gruppi
di razze, provenienze e formazione diverse,
avrebbe generato un mondo di rapporti umani e
sociali lontano da quello esistente in precedenza.
Si poteva intravedere che in quel nuovo mondo
sarebbe prevalsa la mancanza di coesione, di
comprensione e di unità di intenti. Sarebbe cioè
mancato quanto costituisce il carattere di un popolo.
Al contrario, si sarebbe costituito un insieme
di genti diverse sostenute dal comune
interesse a sopravvivere e a trarre materiali vantaggi.
Una realtà del genere non è certo da rele-
gare nel regno delle supposizioni...":
da L'integrazione dell'arcipelago migratorio in Occidente,
libro di Francesco Caracciolo.
www.francescocaracciolo.itwww.lafeltrinelli.it
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