Ancor più serio era il loro abbigliamento di colore scuro.
Sul fianco sinistro, appesa alla cintura, a ognuno
pendeva obliqua una lunga spada la cui elsa
troneggiava fino al torace. Il largo colletto e
le lunghe maniche della bianca camicia slacciata
uscivano fuori da un corpetto di fibra di cotone
sbottonato sul davanti. Sotto il ginocchio i calzoni
erano infilati entro il risvolto degli stivali.
Il più serio nel vestire era Fabio. Tuttavia
quei suoi indumenti non nascondevano l’aspetto
gentile e il piglio giovanile. Sui tratti del viso
spiccavano i suoi occhi castani, grandi e accesi,
dello stesso colore dei folti capelli, lunghi dalla
fronte alla nuca e da poco pettinati.
Tonio gli rivolgeva spesso la parola per spiegargli
la direzione delle vie che incrociavano. Gli
mostrava il panorama che si scopriva a tratti e gli
indicava i luoghi che si vedevano a distanza.
Manifestava una grande cordialità ed era evidente
che teneva a comportarsi il più ospitale
possibile. Si prodigava quindi per soddisfare in
anticipo ogni curiosità di quel coetaneo...":
da
Fabio e la fine di un sogno,libro di
Francesco Caracciolo.www.francescocaracciolo.it
www.lafeltrinelli.itwww.francescocaracciolo.it