"...Molti sostengono che sia da auspicare e non
da temere il futuro di una società che divenga sempre
più multietnica e multiculturale. Spiegano che
una tale società si gioverà dell’apporto di individui
interessati a integrarsi in essa, a vivere in pace, a
progredire e a prosperare. Sono inclini a prevedere
il meglio e non il peggio. Ma non hanno prove e
non le possono certo trovare nel presente e, tantomeno,
nel futuro. Non le cercano nel passato in cui
si siano verificate situazioni non dissimili da quelle
che si vanno profilando nel presente in diversi paesi
europei e occidentali. È pertanto necessario sopperirvi
esaminando esperienze già vissute, per trovare
validi precedenti. Ed è utile, a tal fine, osservare
da vicino alcune particolari vicende che nel lontano
passato contribuirono molto a segnare la decadenza
e la fine di Roma antica. La fine di una civiltà
e di una società in cui la necessità di sostenere
l’economia e la produzione si scontrava con l’esigenza
di evitare l’evidente sconvolgimento sociale
da essa prodotto. È dunque importante indicare
alcuni fatti che si verificarono nella penisola italica
prima e dopo la fine della repubblica dell’antica
Roma e prima e dopo il tramonto e la caduta dell’impero...":
da
Come muore una civiltà e come sta morendo la nostra,libro di
Francesco Caracciolowww.francescocaracciolo.itwww.ilmiolibro.itwww.lafeltrinelli.itwww.francescocaracciolo.it